Okay okay.. Sono giorni che penso che dovrei inserire qualche post relativo al primo impatto con il mondo nordico, potrei accampare milioni di scuse, ma il fatto è che mi faceva fatica scrivere ^^”.
Comunque, eccomi qua per un bel polpettone riassuntivo; presumo ci vorrà più di un post per riassumere tutto ma tanto non avete di meglio da fare no?
Travelling...
il viaggio è andato tutto secondo i piani, partenza da Firenze, serata milanese con incluso pernottamento dalla Vale (che ringrazio per l’ospitalità, la premura e… il caffè e i pavesini. grazie mille).
Sveglia alle 5.30 per correre a prendere la navetta diretta ad Orio al Serio (Bergamo), con qualche tonnellata di valigie e diverse difficoltà nella deambulazione.
Due ore di attesa all’aeroporto, un pò di nostalgia, un caldo assurdo in quanto per non eccedere i kg in valigia stavo indossando dei maglioni da antartide e poi la partenza.
Il cielo sgombro di nubi lascia pian piano spazio a formazioni nuvolose pressochè infinite, che poi sono quelle che coprono totalmente e ininterrottamente i cieli qua ad Odense.
All’aeroporto mi accolgono piccoli mucchietti di neve e una fresca brezzolina umida; breve sosta per rifocillarmi e poi di corsa verso l’autobus giusto preso per un soffio che attraversando zone rurali mi porta verso una città in cui prendere il treno giusto per Odense. La campagna danese è verde anche in inverno; l’erba cresce e non si secca e la neve appare qua e la a sprazzi svariando il paesaggio.
I treni danesi sono davvero fighi, l’automazione e l’elettronica la fanno da padroni insieme alla pulizia e all’eleganza. I prezzi poi non sono neppure cosi proibitivi, a confronto con quelli dei nostri eurostar.
Al mio arrivo ad Odense mi attende Anna, una amica della mia buddy che quel giorno non poteva venire a ricevermi. Dopo i primi saluti, prendiamo il bus verso quella che sarà la mia nuova casetta per qualche mese, il Christmas Moller Kollegium, una residenza composta da 6 appartamenti da 8 persone ciascuno, piuttosto distante dal centro della città ma in compenso molto vicina alla Teknikum Facultet dove seguo tutti i corsi.
Il mio appartamento non è niente di che, ma è vivibilissimo; condivido il bagno con un altro studente (che per adesso non c’è, perciò in sostanza ho un bagno privato…) e abbiamo una cucina comune abbastanza spaziosa, perciò tutto sommato non m’è andata poi così male.
Come assaggio credo possa bastare, presto nuove sconvolgenti avventure (si fa per dire eh..) insieme agli allegri Erasmus Students.
Stay tuned!